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Voi che vivete sicuri / nelle vostre tiepide
case,
voi che
trovate tornando a sera
/ il cibo
caldo e i visi amici:
considerate
se questo è un uomo
che
lavora nel fango
/ che non
conosce pace
che
lotta per mezzo pane
/ che muore
per un sì o per un no. (Primo
Levi)
Parole
scritte per altri uomini di un’altra epoca, ma che sembrano
scritte per i miliardi di persone che oggigiorno vivono in condizioni
disumane
e per i molti, troppi milioni di bambini che ogni anno muoiono per fame
o per altre
cause evitabili. Non possiamo fingere di non sapere.
Le
cause di questa situazione hanno precise radici
storiche: per secoli queste popolazioni sono state sfruttate,
colonizzate,
ridotte in schiavitù, spogliate delle loro risorse naturali,
espropriate delle
loro terre, intere popolazioni sono state sterminate; la loro struttura
sociale
è stata stravolta imponendo il nostro sistema di sviluppo
economico a tutto
vantaggio dei paesi sviluppati. A queste ragioni oggi si devono
aggiungere le
conseguenze degli stravolgimenti climatici, causati principalmente dai
paesi
industrializzati con l’inquinamento, ma di cui sono proprio i paesi del
Terzo Mondo a pagare le conseguenze maggiori: siccità con
conseguenti
carestie sempre
più frequenti da un lato e aumento esponenziale dei fenomeni
climatici violenti,
come inondazioni, uragani ecc., dall’altro.
Vi
propongo alcune cifre su cui riflettere: I numeri della fame e del
sottosviluppo messi a confronto con alcune categorie di spesa dei paesi
occidentali.
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