La zona di Myvatn
è decisamente quella che è riuscita a farmi emozionare di
più. Qui ho avuto la netta percezione che la Terra è
viva: il suolo che vibra e il rombo dell'acqua che ribolle a
Bjarnaflag, le pozze di fango che borbottano mentre il respiro
fuoriesce in dense colonne dai camini di vapore a Hveraronð.
La zona si trova
lungo la linea della dorsale medio-atlantica, nel punto in cui la
crosta terrestre è più sottile e per questo motivo
è caratterizzata da fenomeni geotermici e vulcanici.
Le maggiori attrattive della zona sono dovute soprattutto
alle formazioni vulcaniche e ai fenomeni geotermici. Sul lato orientale
del lago corre una grande faglia tettonica, dove una serie di eruzioni
vulcaniche ha modellato un paesaggio del tutto particolare, a tratti
quasi lunare.
Il lago
di Myvatn
Il lago Myvatn ha una superficie di circa 37 kmq e si trova circa 100
km a est di Akureyri lungo la Ring Road. E' costellato da oltre 50
isolotti, perlopiù pseudocrateri. Il nome significa "lago
dei
moscerini", perchè in estate questi insetti sono veramente
numerosissimi e sono il nutrimento delle moltissime specie di uccelli
che qui nidificano. Il lago infatti è un vero paradiso per gli
amanti del bird watching.
Il Myvatn ha raggiunto la sua morfologia attuale circa 3800 anni fa, in
seguito a una serie di eruzioni che trasformarono l'alveo del lago
precedente. Attorno al lago si snoda tutta una serie di sentieri
escursionistici, che conducono ai molti luoghi d'interesse. Per una
visita non superficiale di Myvatn e dintorni è necessario
calcolare almeno tre giorni. Myvatn è statisticamente il luogo
meno piovoso d'Islanda.
Psuedocrateri
I pseudocrateri si
sono formati in seguito
ad esplosioni di vapore dovute al passaggio della lava nell'acqua, che,
raggiungendo il punto di ebollizione, esplose in getti di vapore, che
ruppero la superficie della lava, creando questi
avvallamenti simili a crateri. Ce ne sono parecchi lungo le sponde del
lago. Quelli più facilmente visitabili, sono quelli chiamati skutustaðegigar, che sono
localizzati lungo la sponda meridionale del lago, vicino a Skutustaðir.
Sono una dozzina e sono monumento nazionale dal 1973. Attraverso questo
campo di pseudocrateri ci sono sentieri e passerelle ben curati, che
passano accanto ai crateri. E' necessario non uscire dai sentieri per
non rovinare le formazioni laviche piuttosto delicate.
Hofði
e Kalfastrond
Hofði è un parco naturale privato situato su di un
promontorio lavico sul lato orientale del lago. E' ricco di betulle e
fiori selvatici ed è luogo di nidificazione di diverse specie di
uccelli. Il litorale di Kalfastrond, sulla parte meridionale della
penisola di Hofði è
caratterizzato da pilastri di lava simili a faraglioni, i klasar.
Dimmuborgir
E' una distesa di rocce eruttive di forma bizzarra, chiamate castelli
neri. Si sono formate circa 2000 anni fa a seguito di un'eruzione che,
a causa di uno sbarramento naturale, ha formato un lago di lava nel
bacino di Dimmuborgir. Quando lo sbarramento ha ceduto, la lava fusa
defluì, lasciandosi dietro una distesa di rocce di forma simile
a torri (castelli neri), archi e grotte. La formazione più
interessante è forse la grotta lavica di Kirkjan (la chiesa).
Bjarnarflag
A circa 3 km da Reykjahlið, lungo la Ring Road, si trova la pianura
di Bjarnarflag, caratterizzata da intensa attività geotermica.
Qui si trova il forno sotterraneo per il pane (per il quale rimando
alla sezione delle curiosità) e qui si trova anche l'impianto
geotermico per la lavorazione della diatomite, minuscoli fossili di
alghe unicellulari, che viene estratta dal lago. La diatomite è
utilizzata come aggiunta in fertilizzanti, vernici e anche come
insetticida. e da essa si ricava la silice, che può essere
impiegata come filtro in diversi processi industriali.
Hverarond
Il campo geotermico di Hverarond si trova a circa 6 km da Reykjahlið,
sul lato orientale delle alture del Namjafall. Si tratta di una vasta
area di solfatare, pozze di fango ribollente dal colore grigio-blu e
dall'odore acre di zolfo. La loro formazione è dovuta alle acque
sotterranee che penetrano in profondità in prossimità del
magma. Qui il calore le trasforma in vapore che fuoriesce in superficie
a temperature prossime ai 200°C. Per questo motivo è
pericoloso oltrepassare i cordoni protettivi. A Hverarond ci sono anche
alcuni camini di vapore, dove rocce e terriccio, scagliati in alto
dalla pressione del vapore, hanno formato piccoli coni, alti un metro o
poco più, simili a vulcani, attraverso i quali fuoriesce il
vapore bollente.
Leirhnjukur
Il cratere di Leirhnjukur si formò nel 1727. Ora è un
bacino di fango ribollente incrostato di zolfo, ma molto spettacolare.
Si può raggiungere in circa mezz'ora seguendo un sentiero che
parte dal parcheggio alla fine della strada asfaltata che conduce al
cratere Viti, anch'esso degno di una visita. Lungo il sentiero, che
attraversa il campo lavico, si notano numerose fenditure nel terreno.
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